"d'amose da fà, semo romani.... volemose bene!"

Karol Wojtyla

lunedì 23 novembre 2009

INFLUENZA A.......



Nel mondo ogni anno muoiono due milioni di persone vittime della malaria che si potrebbe prevenire con una zanzariera.
E i notiziari non dicono nulla di questo
Nel mondo ogni anno muoiono due milioni di bambini e bambine di diarrea, che si potrebbe curare con un siero orale da 25 centesimi.
E i notiziari non dicono nulla di questo.
Morbillo, polmonite, malattie curabili con vaccini a basso costo, provocano la morte di dieci milioni di persone nel mondo ogni anno.
E i notiziari non ne danno notizia …
Però anni fa, quando è apparsa la famosa influenza aviaria…
… i notiziari mondiali sono stati inondati di notizie… fiumi di inchiostro, segnali di allarme…
Una epidemia, la più pericolosa di tutte!... Una pandemia!
Si parlava solo della terrificante malattia dei polli.
E comunque, l’influenza aviaria ha provocato solo la morte di 250 persone in tutto il mondo. 250 morti in 10 anni, che fa una media di 25 vittime all’anno.La comune influenza uccide mezzo milione di persone ogni anno nel mondo.
Mezzo milione contro 25.
Un momento, un momento !!!
Allora, perché suscitò tanto scalpore l’influenza dei polli?
Perché dietro quei polli c’è un “gallo”, un gallo con un grande sperone.
• La ditta farmaceutica internazionale Roche col suo famoso Tamiflú ha venduto milioni di dosi ai paesi asiatici.
• Benché il Tamiflú fosse di dubbia efficacia, il governo britannico compró 14 milioni di dosi per la prevenzione della sua popolazione.
• Con l’influenza dei polli, Roche e Relenza, le due grandi case farmaceutiche che vendono gli antivirali, ottennero migliaia di milioni di dollari di guadagno.
Prima con i polli e adesso con i maiali.
Sí!!!!, ora è cominciata la psicosi de
L’influenza suina (influenza A).
E tutte le notizie del mondo
parlano solo di questo…
Però non si dice niente della crisi economica né dei disoccupati nel mondo, né dei conflitti armati…
… solo l’influenza suina, l’influenza dei maiali…
E mi domando: se dietro i polli c’era un “gallo”… dietro i maiali… non ci sarà un “gran maiale”?
Guardiamo quello che dice un esecutivo
dei laboratori Roche…

• ROCHE –R-: A noi preoccupa molto questa epidemia, tanto dolore… perciò, mettiamo in vendita il miracoloso Tamiflú.

• GIORNALISTA –P-: E a quanto venderete il “miracoloso ” Tamiflú?

• –R-: Bene, vediamo… 50 dollari la scatola.

• –P-: 50 dollari una scatola di pasticche?

• –R-: Capisce, signora, che… i miracoli si
• pagano cari.

• –P-: Quello che capisco è che queste
• imprese avranno una buon incasso dal
• dolore altrui…
• Benché Roche riconosce di non avere la capacità per soddisfare la domanda mondiale di questa medicina, rifiuta di permettere che le ditte specializzate nel generico producano il farmaco. I guadagni per Roche promettono di essere astronomici.


• Questa ditta ha una storia nera in materia di responsabilità sociale. Fin dagli anni sessanta è stata coinvolta in scandali di superfatturazione, manipolazione dei prezzi e concorrenza sleale. Sette anni fa gli Stati Uniti e l’Unione Europea le imposero una multa di 500 milioni di dollari. Più recentemente Roche ha bloccato gli sforzi del Sudafrica per produrre una versione a basso costo dei suoi farmaci anti-HIV, minacciando di far causa a quel governo se avesse invaso la sua licenza.
La ditta nordamericana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflú. Il principale azionista di questa ditta è niente di meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa del tanto male considerato George Bush, artefice della guerra contro l’Irak…
Gli azionisti delle case farmaceutiche Roche e Relenza stanno fregandosi le mani, sono felici per le loro vendite nuovamente milionarie con il dubbio Tamiflú. La vera pandemia è il lucro, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute.
Perché dubbio?
Serie indagini fanno notare che il TAMIFLU (farmaco che dicono curi l’influenza) comunque non ha ricevuto l’approvazione del miglior laboratorio di indagini dell’EEUU perché ha effetti collaterali e seri disturbi, specialmente nei bambini (provoca: convulsioni, delirio o allucinazioni, problemi neuropsichiatrici e infezioni cerebrali).In Giappone provocò la morte di 14 bambini e fu proibito.
In estate sono stati elencati i primi vaccini contro l’influenza A per essere testati... Hey! Non era che lo sviluppo di un vaccino adeguato richiedeva anni di sperimentazione e prove cliniche?
Non sará che l’influenza suina non è più di un’influenza e che non è pericolosa? Non sará che ...? Continuate voi.
Esisteranno sempre minacce di pandemie di influenza, reali o create, e ci saranno sempre vaccini potenzialmente tossici che sono venduti come soluzione.
Comunque, il fatto è che la normale influenza in questo momento è molto più pericolosa dell’influenza suina e, vi siete occupati da vicino della comune influenza prima che i media cominciassero a parlare dell’influenza A?
Ma è quello che il marketing dell’influenza suina fa
distrugge tutto.
• L’influenza si cura entro due settimane, idratazione, paracetamolo e riposo (una zuppa calda o un té al limone anche aiutano).
• Le persone morte per l’influenza A, come quelle per l’influenza comune, hanno altri fattori di rischio e debilitazione che aggravano il loro stato e ne causano la morte.
Non neghiamo le necessarie misure di precauzione che stanno prendendo gli Stati.
Ma se l’influenza suina è una pandemia così terribile come annunciano i mezzi di comunicazione, se alla OMS preoccupa tanto questa malattia,
perché non dichiara che è un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione del farmaco generico per combatterla?
L’effetto PANICO. Le foto nelle prime pagine dei giornali, i marchi di organismi di salute e la pubblicità occulta nelle strade = Paura = Strumenti del marketing per vendere vaccini / antivirali = AFFARE.
Ignorare il brevetto di Roche e Relenza e distribuire il farmaco generico gratuitamente a tutti i paesi, specialmente quelli poveri.

Questa sarebbe la migliore soluzione.

Ma questo non è un AFFARE.

sabato 21 novembre 2009

IL CANE CORSO


La storia del Cane Corso, coincide straordinariamente con la storia delle genti italiche, con i loro splendori e le loro miserie. Purtroppo questa razza, salvata solo da pochi anni da quello che sembrava un inesorabile e fatale declino, è giunta a noi con uno scarno ancorché significativo materiale storico - iconografico, dal quale gli appassionati hanno cercato di ricostruirne le origini. L'etimo del nome Corso non ha trovato ancora una spiegazione certa, le ipotesi più accreditate indicano una possibile origine dal greco KORTOS= recinto e dal latino COHORS= guardia del cortile. Fino a poco tempo fa la documentazione più antica dove veniva citato il nome del Cane Corso era riferibile ad alcuni poemi e scritti su argomenti diversi risalenti al 1500. Nel 1998 l'A.I.C.C. Associazione Italiana Cane Corso, ha pubblicato una ricerca sulla razza che ha portato alla luce l'uso bellico di questo molosso nel 1137 in Montopoli di Sabina (vicino Roma), il ritrovamento dei canili dell'epoca, nonché lo stretto legame della razza con la storia romana. Tutto questo ci permette di considerare il Corso la maggiore testimonianza di razza ancestrale che ha mantenuto nei secoli peculiari caratteristiche che ci portano indietro nel tempo, non solo al periodo legato all'economia agricola immediatamente precedente la rivoluzione industriale, ma ancora oltre, quale anello di congiunzione nel campo cinofilo tra le grandi civiltà del passato, lo splendore e la caduta dell'impero romano, il medio evo e l'età moderna. Questa razza ha mantenuto, attraverso la selezione nei secoli, il più stretto contatto con l'ambiente e le funzioni per le quali l'uomo ha ritenuto d'impiegare questo prezioso compagno. Si parla di tempi dove il successo e la sopravvivenza di una razza derivavano esclusivamente dalla capacità di rendere un servizio, per cui allevare e mantenere un cane, così come altri animali, era una scelta di tipo economico, dove ad un onere sopportato doveva corrispondere l'acquisizione di un bene o di un servizio; nulla era concesso al superfluo. Il Canecorso così come lo possiamo ammirare oggi, è l'esempio migliore a sostegno della tesi secondo cui una razza quando possiede determinate caratteristiche morfologiche e caratteriali funzionali al lavoro che deve svolgere, ha in se l'armonia della forma e l'equilibrio del carattere. Il passato di questo straordinario animale, non solo è in gran parte presente e vivo, ma è di incredibile attualità, quasi che il tempo sia appena scivolato via. Il Corso ha conservato dai suoi progenitori molossi dell'Epiro e dai pugnaces dei Romani utilizzati in guerra e in combattimenti nei circhi, l'aggressività e la combattività necessarie per portare al successo la sua azione, senza esitazione alcuna, con un potenziale di forza impressionante. Attraverso il contatto con l'uomo e la vita sociale ha imparato ad essere reattivo solo all'occorrenza, diventando un ottimo interprete della gestualità umana. Con queste caratteristiche esso è giunto fino ai nostri giorni, sopravvissuto in piccoli insediamenti nel sud Italia che hanno mantenuto un' agricoltura arcaica dove un cane polifunzionale è un ausiliario insostituibile.La modernizzazione dell'agricoltura, dei sistemi di allevamento ed in particolare la progressiva scomparsa dell'allevamento brado e semibrado, la diminuzione della selvaggina e l'impiego delle armi da fuoco da cui derivano diverse tecniche di caccia, hanno fatto venir meno alcuni degli impieghi tradizionali dela razza ed il suo conseguente utilizzo. Per questi motivi la diffusione del nostro ha subito dopo la seconda guerra mondiale un drastico ridimensionamento. La situazione agli inizi degli anni settanta era preoccupante per la stessa sopravivenza della razza, ormai ridotta ad un modesto numero di esemplari e neppure considerata dalla cinofilia ufficiale anche se vi erano state significative segnalazioni di appassionati cinofili tra cui il conte Bonatti e il prof. Ballotta.Fu proprio in quegli anni (1976) che un appassionato cinofilo, ricercatore delle tradizioni rurali dell'Italia, il dott. Breber ripropose all'attenzione del pubblico e della cinofilia ufficiale la razza, con un articolo sulla rivista dell' ENCI "I nostri cani". Da questo primo passo prese in seguito il via un progetto di recupero ad opera di un gruppo di appassionati che si erano messi nel frattempo in contatto con il dott. Breber. Nell'ottobre 1983 questi appassionati diedero origine alla S.A.C.C. Società Amatori Cane Corso. Gli intenti unitari del recupero della razza che erano stati alla base della fondazione della SACC, ebbero un primo scossone nel 1986 anno in cui il dott. Breber abbandonò il sodalizio. Quanto accaduto non ebbe molta risonanza all'epoca, essendo le vicende della razza poco conosciute e vissute ai margini della cinofilia ufficiale, questo fatto però risulterà determinante per l'indirizzo futuro della selezione. In conseguenza di ciò, venne a mancare il contributo di colui che tra i primi si era interessato al Canecorso e, soprattutto, aveva fornito i cani per le prime cucciolate: Basir modello per lo standard di razza era figlio di Dauno e Tipsi due cani della selezione di Breber.Con l'uscita del dott. Breber la SACC accentra intorno all'allevamento di Mantova gestito da Giancarlo Malavasi tutto il programma zootecnico sulla razza e la gestione della SACC rimane imperniata sulle figure di Stefano Gandolfi, Gianantonio Sereni e Fernando Casolino. La necessità di portare avanti con rigore i programmi, diventa la giustificazione per una gestione accentrata, poco democratica e talvolta chiacchierata dell'associazione. Per questi motivi dalla SACC si staccano in epoca successiva e in tempi diversi due vicepresidenti il Sig. Oreste Savoia e il dott. Flavio Bruno. In questo periodo deve essere evidenziato che l'attività della SACC per portare al riconoscimento il Cane Corso è stata svolta con molto impegno e con risultati apprezzabili. Purtroppo lo stesso non si può dire da un punto di vista cinotecnico, poiché il livello qualitativo della cucciolata di Basir (del 1980) non solo non fu mai ripetuto, ma i soggetti prodotti apparivano (e ancora oggi appaiono) parecchio lontani da quel modello con un'accentuata disomogeneità.In quel periodo la SACC organizzò con successo raduni cinotecnici con lo scopo di fare conoscere la razza e permettere ai giudici ENCI di effettuare verifiche e misurazioni. Questa attività ebbe come risultato un progetto di standard redatto dal dott. Antonio Morsiani ratificato dal comitato giudici dell'ENCI nel 1987.Nella redazione dello standard, forse per la necessità di dover differenziare il più possibile ai fini del riconoscimento il nostro dall'altro molosso italiano il Mastino Napoletano, furono commesse alcune forzature, tutt'ora oggetto di discussione.La più importante riguarda la chiusura dei denti, poiché lo standard FCI indica quale chiusura tipica il leggero prognatismo; la chiusura a tenaglia soltanto accettata nello standard era in effetti altrettanto diffusa nei Corsi, come dimostrato non solo dalle molteplici prese di posizione di allevatori e appassionati (tra cui lo stesso Breber), ma anche dagli atti ufficiali del 1° Convegno Nazionale di Civitella Alfadena 16 Giugno 1990. Nel 1992, per meglio seguire l'evoluzione della razza, l'ENCI decise di iscrivere i Corsi nati da genitori verificati dai giudici e come tali considerati capostipiti, in un libro non ufficiale denominato "LIBRO APERTO".I dati presenti su questo libro sono stati trasferiti al momento del riconoscimento della razza il 20 Gennaio 1994 nei libri ufficiali. L'entusiasmo per questa razza, la curiosità, unite al calcolo di natura politica che un maggior numero di cani e un maggior interesse per la razza avrebbero costituito una forte spinta sull'autorità cinofila per il riconoscimento, causarono un aumento incontrollato della produzione dei cuccioli, con conseguente diminuzione della qualità media dei soggetti. In questa fase la SACC , non solo non mise in atto alcuna iniziativa per frenare questo fenomeno, ma anzi sfruttò ogni occasione per pubblicizzare la razza e con essa gli artefici del suo recupero. Sotto questa spinta il numero dei Corsi prodotti annualmente è passato dalle poche decine iniziali alle attuali 3000 iscrizioni annue.Non riuscendo ad ottenere risultati significativi sulla qualità dei soggetti, è stato presentato il successo della razza in ragione dell'incremento numerico. Questa scelta penalizzante da un punto di vista zootecnico, ha però pagato in termini di omologazione politica. Il 22 Maggio 1996 ad Arese venivano riuniti i migliori Cani Corso, il CH Boris veniva utilizzato quale modello per la presentazione delle caratteristiche della razza ai vertici della F.C.I., pochi mesi più tardi nel Novembre 1996 essa otteneva il riconoscimento a livello internazionale.Questo provvedimento in apparenza positivo, ha portato ad un ulteriore aggravamento della situazione, poiché molti appassionati al di fuori dell'Italia spinti dal richiamo della novità, hanno acquistato con leggerezza Corsi; spesso per mancanza d'informazione la scelta è stata fatta solo in base alla disponibilità, al colore o al prezzo dei cuccioli. Quello che è emerso in questi anni, è la totale mancanza di una seria attività d'informazione e tutela della razza a livello internazionale. Nella confusione generale quei pochi che hanno cercato di organizzare nel loro paese gli appassionati del Cane Corso hanno dovuto constatare la difficoltà a rapportarsi con la SACC che spesso ha nascosto dietro la sua arroganza le evidenti carenze.Emblematica la situazione con gli Stati Uniti d'America: dapprima riconosciuta la delegazione SACC presso Cane corso Club of America, poi riconoscimento della I.C.C.F. (International Cane Corso Federation) e successivo disconoscimento della stessa.Nell'ottobre 1996 il sindaco della SACC Renzo Carosio preso atto delle innumerevoli irregolarità di gestione e violazioni delle norme statutarie denunciava la SACC all'E.N.C.I., chiedendone il diretto intervento.Nel Luglio 1999, dopo anni di gestioni chiacchierate e ripetuti provvedimenti dell'E.N.C.I. tra cui la nomina di un ispettore, di un commissario ad acta e di un commissario straordinario, preso atto dell'incapacità di svolgere un'apprezzabile attività zootecnica, l'Enci ha tolto alla SACC il riconoscimento di club ufficiale della razza.Nel tentativo di ovviare a questa situazione, a dir poco disastrosa, il 10 Gennaio 1998 alcuni appassionati italiani hanno fondato l'A.I.C.C. Associazione Italiana Cane Corso che in poco tempo è riuscita ha conquistarsi la fiducia e la stima a livello nazionale ed internazionale. Questa associazione ha organizzato i più importanti eventi del Canecorso in Italia con raduni a cui hanno spesso partecipato oltre cento soggetti di Cani Corso. L'AICC ha organizzato anche diversi seminari tecnici sulla razza e ha realizzato uno studio che ha dato origine allo STANDARD di razza 2003. Il nuovo standard in vigore in Italia dal 1 gennaio 2003, è stato fatto proprio anche dall'I.C.C.F. per cui entrerà in vigore anche negli Stati Uniti d'America dal 1 gennaio 2004. Si realizza così uno degli obiettivi primari dell'AICC: lo stesso indirizzo della selezione della razza sulle due sponde dell'Atlantico. Un risultato straordinario di cui l'AICC va molto fiera perchè ha fatto si che l'evoluzione della razza non seguisse due strade completamente diverse tra l'Europa e gli Stati Uniti.

venerdì 20 novembre 2009

IN VENDITA IL CERVELLO DEL DUCE


Pezzi rubati finiscono su E-Bay
Sangue e cervello di Benito Mussolini sono stati messi in vendita su E-Bay. Lo ha reso noto, alla conferenza nazionale sull'infanzia, la nipote del Duce, Alessandra Mussolini, che al termine del suo intervento ha annunciato di aver denunciato il fatto ai carabinieri. Il materiale appartenuto a Benito Mussolini, ha precisato la nipote, parlamentare del Pdl, era conservato al Policlinico di Milano "e da lì è stato preso".
I frammenti del cervello e campioni di sangue erano stati custoditi a partire dal giorno successivo ai fatti di piazzale Loreto. Nelle ore successive alla drammatica esposizione del cadavere di Mussolini in piazza, il corpo venne portato in ospedale per l'autopsia.
"E' una cosa molto grave - ha commentato la parlamentare - sono cose da cui bisogna difendersi". E subito la nipote del Duce ha diramato un comunicato ufficiale per cercare di bloccare la vendita sul noto portale di acquisti online: "Questa mattina Alessandra Mussolini appena ricevuta la notizia della vendita su e-bay corredata da fotografie di frammenti di cervello e sangue di Benito Mussolini provenienti da materiale autoptico del Policlinico di Milano, ha immediatamente sporto denuncia presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli per risalire alle responsabilita' del trafugamento e bloccare questo grave atto".
"Contemporaneamente della vergognosa vicenda ho immediatamente informato il dottor Vulpiani della polizia delle comunicazioni che si occupa dei crimini informatici", aggiunge la parlamentare.
E-Bay: "Offerta subito ritirata"L'inserzione apparsa su eBay e relativa a parti del cervello e sangue di Benito Mussolini è stata prontamente rimossa poche ore dopo la messa online dell'inserzione e prima che chiunque abbia fatto alcuna offerta. A precisarlo è il sito di compravendite online in una nota nella quale si specifica che il prezzo di partenza inserito dal venditore era di 15 mila euro.
Policlinico: "Non sapevamo di esistenza resti di Mussolini"Sui resti del duce, custoditi al Policlinico si apre una voragine di mistero. Anche lo stesso ospedale cittadino prende le distanze dalla vicenda. A seguito delle notizie diffuse in merito alla vendita online del materiale autoptico, la Fondazione Policlinico di Milano dichiara in una nota, di non essere a conoscenza della presenza di tali resti presso l'ospedale.
Ora mi domando, come sia mai possibile che il sito in questione piu volte al centro di polemiche, non si prende mai la briga di verificare cosa si vende. La cosa assurda è che se la Mussolini non si fosse accorta magari si andava avanti con la vendita. Non voglio neanche immaginare come poteva finire. Finti o veri che siano i resti la cosa è a dir poco vergognosa e imbarazzante per tutti coloro che hanno il compito di controllare.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

CESARONE


E' da circa una anno e mezzo che il mio nucleo familiare, già formato da me e il mio amore si è arricchito di un terzo elemento, un componente ormai insostituibile nella nostra vita, una elemento della nostra piccola famiglia che ha già saputo donarci molto amore senza in cambio chiedere nulla o poco più. Lui si chiama Cesare è un esemplare ( tra l'altro bellissimo) di cane Corso. Su questa razza è stato detto e scritto molto nella storia, è stato "usato" per i compiti p svariati, è stato soldato al fianco dei legionari romani, è stato cacciatore, è stato guardiano dai greggi di pecore alle ville, è stato difensensore della vita al fianco delle popolazioni in tempo di guerra (per questo motivo si pensava fosse estinto dopo la seconda guerra mondiale), aimè è stato ed è ancora vittima dei combattimenti clandestini. Oggi a distanza di tempo dal giorno che l'ho preso e mi dormiva in una mano pesa circa 60 kg ma nonostante la mole imponente che può indubbiamente intimorire, vi posso garantire che è di un affetto e di una dolcezza unica, lo consiglio a chiunque abbia un pezzo di giardino e un po' di tempo da trascorrere con i nostri amici. Per concludere mi sento in condizione di affermare che chi non riesce ad amare i nostri piccoli (o meno piccoli) amici, non è in grado di amare il proprio prossimo!!!